Bitcoin open source implementazione di una valuta P2P

Pubblicato da sanjjko ‐ 3 min di lettura

2009-02-11 22:27:00 UTC - Email originale


Ho sviluppato un nuovo sistema open source P2P e-cash chiamato Bitcoin. È completamente decentralizzato, senza nessun server centrale o parti fidate, perché tutto si basa su una prova crittografica invece che sulla fiducia. Provatelo, o date un’occhiata agli screenshots e al documento di progettazione:

Scarica Bitcoin v0.1 su http://www.bitcoin.org

Il problema alla base della moneta convenzionale è tutta la fiducia necessaria per farla funzionare. Dobbiamo fidarci della banca centrale e del fatto che non svaluti la moneta stessa, infrazione avvenuta spesso nella storia della valuta fiat. Per tenere i nostri soldi e trasferirli elettronicamente dobbiamo fidarci delle banche, ma quest’ultime li prestano ad ondate di bolle creditizie con a malapena una frazione a riserva. Dobbiamo affidare la nostra privacy alle banche, fidarsi che non permettano a ladri di identità di svuotare i nostri conti correnti. Gli enormi costi di overhead rendono i micropagamenti impossibili.

Una generazione fa, i sistemi informatici multi-utente di condivisione del tempo avevano un problema simile. Prima di una forte crittografia, gli utenti dovevano affidarsi alla protezione con password per proteggere i propri file, riponendo fiducia nell’amministratore del sistema per mantenere private le loro informazioni. La riservatezza poteva sempre essere annullata dall’amministratore in base al suo giudizio di ponderare il principio di privacy contro altre preoccupazioni, o per ordine dei suoi superiori. Poi la forte crittografia è diventata disponibile per il pubblico, e non è stato più necessario fidarsi. I dati avrebbero potuto essere protetti in modo che fosse fisicamente impossibile accedervi, per qualsiasi motivo, per quanto fosse buona la scusa, non importa.

È il momento di fare la stessa cosa per il denaro. Con le monete elettroniche, basate su un sistema di prova crittografica, senza la necessità di porre fiducia in un terzo intermediario, il denaro può essere al sicuro e le transazioni possono avvenire senza alcuno sforzo.

Uno degli aspetti fondamentali per un sistema di questo tipo è la firma digitale. Una moneta digitale contiene la chiave pubblica del suo proprietario. Per poterla trasferire, il proprietario deve firmare la moneta insieme alla chiave pubblica del proprietario successivo. Chiunque può controllare le firme per verificare la sequenza di proprietà. Funziona bene per garantire la proprietà, ma lascia irrisolto un grosso problema: la doppia spesa. Qualsiasi proprietario potrebbe cercare di spendere nuovamente una moneta già spesa firmandola di nuovo per un altro possessore. La soluzione abituale è che un’azienda fidata con un database centrale verifichi la presenza di doppie spese, ma con questo si ritorna al modello di fiducia. Nella sua posizione centrale, l’azienda può scavalcare gli utenti, e le commissioni necessarie per sostenere l’azienda renderebbero i micropagamenti impraticabili.

La soluzione di Bitcoin consiste nell’utilizzo di una rete peer-to-peer per controllare la doppia spesa. In breve, la rete funziona come un server distribuito di timestamp, registrando la prima transazione che spende una moneta. Il sistema sfrutta la natura delle informazioni, facili da diffondere ma difficili da bloccare. Per i dettagli sul funzionamento, si veda il documento di progettazione all’indirizzo http://www.bitcoin.org/bitcoin.pdf

Il risultato è un sistema distribuito senza un singolo punto di fallimento. Gli utenti detengono le chiavi crittografiche del proprio denaro ed effettuano transazioni direttamente tra di loro, con l’aiuto di una rete P2P per controllare l’assenza della doppia spesa.

Satoshi Nakamoto
http://www.bitcoin.org